Prostata / Ricerca
La chirurgia radicale potrebbe essere eccessiva nel cancro della prostata localizzato. I risultati di uno studio durato 20 anni pubblicato sul New England Journal of Medicine hanno riscontrato che la prostatectomia radicale non è associata a una sopravvivenza migliore rispetto all’osservazione nei pazienti con cancro alla prostata localizzato. “La chirurgia non è stata associata a una mortalità significativamente più bassa rispetto all’osservazione. La chirurgia è risultata associata a una frequenza più alta di eventi avversi rispetto all’osservazione, ma a una frequenza inferiore di trattamento per la progressione della malattia, per lo più per progressione asintomatica, locale o biochimica» afferma Timothy Wilt, primo autore dello studio.
Oltre 700 uomini con età uguale o inferiore a 75 anni con tumore alla prostata localizzato sono stati randomizzati a ricevere prostatectomia radicale o osservazione. Lo studio ha dimostarto che il gruppo trattato con chirurgia aveva più probabilità che si verificassero eventi avversi urogenitali, ma meno probabilità che si presentasse una progressione della malattia.
(Fonte: N Engl J Med. 2017. doi: 10.1056/NEJMoa1615869 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28700844)
Il tumore alla prostata è una patologia che colpisce tipicamente uomini sopra i 45 anni di età. Da un recente studio sembra che potrebbe essere sconfitto con l’uso di un nuovo farmaco derivato da un batterio marino. La sostanza, iniettata nel sangue e poi attivata tramite un laser, ucciderebbe le cellule tumorali lasciando intatte quelle sane. I risultati ottenuti su 400 pazienti in Europa sono promettenti, con molti casi di remissione del tumore e con effetti collaterali di breve durata. (Fonte: http://siliconwadi.it/un-batterio-marino-per-trattare-il-cancro-alla-prostata-3136)
Altri “amici” della prostata. L’efficacia del licopene, polifenoli, micronutrienti e isoflavonoidi nell’ostacolare lo sviluppo delle cellule tumorali è stato dimostrato da numerosi studi, ma bisogna tener presente che l’insorgenza del tumore prostatico può dipendere anche da familiarità e etnia. Il licopene è un un carotenoide contenuto nel pomodoro e negli altri vegetali, aiuta a mantenere sana la prostata e riduce il danno ossidativo delle cellule e del tessuto prostatico; l’epigallocatechina gallato è uno dei componenti principali del tè verde, aiuta a rinforzare le difese antiossidanti dell’organismo e diminuisce l’invecchiamento cellulare; l’acido ellagico è un polifenolo presente in molti frutti e in particolare nel melograno, ha un’azione antiossidante e protegge l’organismo dagli effetti nocivi dei radicali liberi.
Le complicanze dopo intervento alla prostata. Il tumore alla prostata è in aumento, ma la sopravvivenza è quintuplicata sopratutto negli ultimi 20 anni, grazie a una diagnosi sempre più precoce e ai progressi della terapia. Persistono invece i problemi legati all’intervento, come il deficit di erezione e incontinenza urinaria. Nel post intervento il mantenimento dell’erezione varia dal 20 al 67-75%, mentre per l’incontinenza nelle forme gravi dall’1 al 5%. Non esisterebbe però alcuna differenza significativa sul mantenimento della funzione sessuale e della continenza urinaria tra coloro che sono affetti da tumore alla prostata. Per il deficit erettivo dovuto al non funzionamento degli inibitori delle fosfodiesterasi, bisogna ricorrere alle punture intracavernose oppure alla “crema dell’amore” a base di prostaglandine, da introdurre nell’uretra almeno 15 minuti prima del rapporto sessuale.
Prostata: infiammazioni e ansie del Psa. Una buona qualità di vita deriva dal benessere della prostata. Quest’ultima è una ghiandola sessuale che contribuisce ad aumentare il liquido seminale e le capacità fecondanti dello spermatozoo. La prostata ha bisogno di essere protetta dato che sono molti gli elementi che possono farla ammalare. Le infiammazioni di questa ghiandola in età giovanile, portano dei disturbi nella minzione, infertilità momentanee e alterazioni della sfera sessuale come difficoltà dell’erezione e eiaculazione precoce. Successivamente, con l’ingrossamento cominciano i disturbi della minzione mentre per coloro che sono predisposti è in agguato il tumore, verso i 45- 50 anni. Quando il Psa comincia a aumentare è necessaria la biopsia, non sempre è legata al tumore, a volte è dovuto a infiammazioni o un eccessivo ingrossamento dell’adenoma.
Anche le attività casalinghe proteggono la prostata. Praticare attività fisica semplice come salire le scale, svolgere attività “casalinghe” come pulire la casa, portare fuori la spazzatura e spolverare è consigliabile per evitare disturbi della minzione causati dall’ingrossamento della prostata e per allontanare problemi di disfunzione erettile. Oltre al fare un piacere al partner, sono un valido aiuto per mantenersi in forma. Le attività sportive più indicate per coloro che hanno problemi di erezione o che soffrono di patologie prostatiche sono il jogging e il trekking e il nuoto che migliora notevolmente la resistenza allo sforzo, la frequenza cardiaca e il ritmo della respirazione, lo stretching, gli esercizi di rilassamento e potenziamento dei muscoli (per esempio il tapis roulant). Bisogna invece prestare più attenzione al ciclismo e mountain bike, per la posizione assunta sul sellino che può portare a ripercussioni negative sulla funzione erettile.